La società informazionale




   Oggi definiamo meglio questa società della conoscenza.


    Più conosciuta come società informazionale (nella quale viviamo), essa è una società dei flussi d’informazione, nel senso che le nostre istituzioni globali, commerciali, formative e produttive sono sempre più in essenza basate su uno scambio simbolico di significanti, cioè sono fondate su un costante e continuo scambio di flussi di informazioni e procedure che attraversano, si creano, si aggiornano all’interno della rete reale e virtuale di organizzazioni, istituzioni ed entità sopranazionali, la quale costituisce il nostro mondo globalizzato.

    Le reti di flussi informazionali riplasmano la società contemporanea operando almeno a tre livelli.



  • La rete globale dei flussi informazionali organizza la posizione degli attori, delle imprese e delle istituzioni all’interno della società e dell’economia. La posizione sociale di un individuo dipende, sempre più direttamente, dal suo livello di istruzione e formazione, ovvero dalla quantità di informazioni e conoscenze che è in grado di scambiare e generare all’interno del nodo della rete in cui è collocato.
  • La dinamica sociale è sempre più legata alla capacità di un sistema sociale o di un individuo di interagire e di pesare all’interno dei flussi informazionali che costituiscono la struttura della rete. Ma in questo sistema di interdipendenza asimmetrica chi controlla i flussi può esercitare sempre meno controllo sui flussi stessi. Castells infatti afferma che i flussi del potere si trasformano facilmente nel potere dei flussi. La rete dei flussi è infatti soggetta ad una dinamica trasformativa molto veloce, quindi, per esempio, una scoperta scientifica, tecnologica o creativa di grande rilievo oppure il blocco dei flussi generato da un attentato terroristico, generano conseguenze rilevanti a livello sociale, economico e culturale, tant’è che la dinamica dei flussi risulta spesso fuori controllo anche da chi controlla i nodi a maggior potenziale della rete.
  • La logica dei flussi nella nostra società è globale e universale ma non onnicomprensiva, non esiste cioè la possibilità per la rete dei flussi degli scambi informazionali globali di ridurre all’uniformità la molteplicità.



    Fissati questi tre punti, quali sono le principali conseguenze di tale tendenza globale?

  • Il potere degli individui e delle organizzazioni dipende sempre più dalla loro capacità di accesso alla conoscenza e dalla loro capacità di generarne una nuova. Per questo motivo viviamo nella società della conoscenza e della formazione.
  • La produttività e il tasso di competitività di un sistema economico e sociale dipendono in larga parte dalla sua capacità e della capacità dei sottosistemi sociali, formativi e culturali a esso correlati di innovare e di creare nuova conoscenza, dipendono cioè dalla sua classe creativa (come la definisce Florida) che per crescere e prosperare necessita in primis di formazione.
  • I flussi di immagini, suoni e messaggi creati dai nuovi media, l’esponenziale crescita della comunicazione bidirezionale da essi generata sono un elemento fondamentale e senza il quale non esisterebbe la società in rete: si tratta del cosiddetto Web 2.0, cioè del web generato dai suoi utenti.


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