Libro, ipertesto, ipermedia



    Oggi la rivoluzione digitale ha profondamente cambiato i codici comunicativi ed uno dei primi ambiti coinvolti è quello della comunicazione formativa. Lo scenario in cui essa si trova ad operare oggi è uno scenario detto crossmediale, che cioè non vede più nel libro gutenberghiano e solo nella comunicazione in presenza i principali vettori della formazione.

    Per crossmedialità si intende la possibilità di trasmettere lo stesso contenuto attraverso media diversi, in modo da poter ottenere vantaggi specifici da ciascun mezzo. Più in generale, viene definito crossmediale qualsiasi contenuto (video, immagini, testo, musica, informazione, ...) pubblicato su più medi, soprattutto cinema, televisione, stampa, web, videogiochi e dispositivi mobili.


Il libro

    Immaginiamo ora uno studente che cominci a leggere un saggio: quando giunge al punto P del libro, e legge la frase f, la situazione nella quale si trova è la seguente: alle sue spalle ha tutto il saggio già letto, già accumulato nella sua mente in una sintesi memoriale dei contenuti appresi. La sua personale e individuale interpretazione delle possibilità informative e formative dell’autore del saggio esclude tutte le opzioni che l’autore non ha sviluppato, tutte le interpretazioni dei suoi colleghi studenti che studiano lo stesso testo. Davanti a sé lo studente ha un campo di possibilità aperte, comprendente tutte le scelte non ancora compiute dall’autore medesimo. Quando l’ultima pagina è stata letta, per il lettore tutto il saggio si è ormai trasformato nella sua personale sintesi memoriale, il campo delle possibilità aperte si è “consumato” per dare luogo alla piena attualizzazione di un singolo percorso di lettura.


L’ipertesto o ipermedia

    Discorso completamente diverso va fatto circa l’ipertesto. Un ipertesto o ipermedia per la formazione risulta rivoluzionario: i percorsi non sono più lineari, ma a rete, la sintesi memoriale dell’utente attivo (i contenuti accumulati con la fruizione) risulta essere non più un orizzonte che si satura progressivamente sulla base delle intenzioni del docente, bensì una quinta mobile che si sposta a ogni nuovo percorso intrapreso. Lo studente digitale può aggiungere lessìe o contenuti comunicativi e formativi all’ipermedia. Inoltre la presenza in aula non è più il vettore dominante dello scambio e della relazione didattica, per lo studente, nella fruizione di un ipermedia didattico, ogni visita all’ambiente porta con sé una diversa sintesi memoriale, una diversa prospettiva di lettura che può integrarsi e dialogare con le sintesi memoriali degli altri fruitori.

    L’autore non può controllare in maniera gerarchica la fruizione nel percorso formativo ipermediale individuale. L’autore deve modulare la sua offerta di contenuti e di supporto in base alle mutevoli esigenze del gruppo di apprendimento e alle successive interazioni e integrazioni di contenuto che il gruppo di apprendimento virtuale opera nel corso della fruizione non lineare del percorso formativo proposto. L’ipermedia si presenta come un ambiente cognitivo a dimensioni multiple, dove elementi linguistici, grafici, video, iconici e sonori si intersecano in una struttura a rete (network).

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