Il telegiornale ideale



   Ieri ho descritto la situazione attuale circa il telegiornale italiano. Oggi vi propongo una riflessione su come il telegiornale dovrebbe evolvere, affinché sia sempre uno strumento di informazione efficace ed efficiente.


Le nuove tecnologie

    Lo sviluppo delle nuove tecnologie consente di illuminare agevolmente tutti gli angoli del pianeta: non per caso l’esplosione delle bombe nella metropolitana di Londra è stata registrata da semplici telefoni cellulari.

    Non solo: Internet è la grande rivoluzione. Azzera, o comunque riduce drasticamente tutti i limiti di tipo spazio-temporali. Agevola meccanismi informativi basati sullo scambio, sul trasferimento di informazioni, sull’interattività. Permette di reperire informazioni con facilità un tempo impensabile. Consente anche di percorre i legami, di far emergere i contesti, di archiviare agevolmente le informazioni. Contribuisce insomma a rafforzare i due capisaldi su cui dovrebbe basarsi l’informazione: conoscenza e memoria.
    Con bella immagine la rete delle reti è stata autorevolmente definita “bibliotecario ubriaco”. Un’etichetta che mette in luce quanto sia importante, operando su Internet, saper valutare le fonti. Che è poi, in estrema sintesi, il fondamento del lavoro giornalistico.



Il TG ideale

    La paralisi dei grandi TG, fermi ad una struttura nata cinquant’anni fa, si spiega solo con ragioni di mercato. Si tende a non voler turbare l’equilibrio economico e politico che sostiene questo sistema informativo. Ma la struttura del TG tradizionale non tiene granché conto delle grandi risorse che le nuove tecnologie offrono, e risulta fortemente inadeguata ad un opinione pubblica consapevole, partecipe delle scelte politiche e dotata di memoria. 
    La strada è nell’informazione “all news”, 24 ore su 24, con apertura al mondo, trasmissioni anche in lingue differenti dall’italiano, potenziamento dell’apparato d’inchiesta, forte sfruttamento della diretta, piena contestualizzazione delle notizie grazie ad apparati di approfondimento e commento agganciati alla cronaca in real time. Un esperimento tentato fin dal 1999 con Rai News 24, il cui concorrente diretto, ma con investimenti ben più consistenti, è SKY TG24.
    Questa struttura “di flusso” potrebbe funzionare anche per i TG tradizionali, con i loro appuntamenti fissi. Alla radice c’è però un cambiamento sostanziale del modello informativo, come l’impiego delle nuove tecnologie per i lanci d’agenzia (Reuters e Associated Press, per citare le più importanti), il lavoro di concerto coi grandi broadcaster pubblici europei. Esiste in tal senso una struttura, denominata Evelina, con sede a Ginevra, dove cinque volte al giorno si sviluppa una sorta di “borsino” delle notizie principali raccolte dai vari broadcaster negli stati membri.
    E’ insomma importante costruire un’informazione che sappia seguire con attenzione l’enorme flusso di immagini che arrivano dal mondo. Anche via Internet. E che sappia essere un’informazione costantemente “in edizione straordinaria”.
    Risulta inoltre essenziale il rilancio dell'inchiesta, in particolare investigativa, che faccia cioè luce su aspetti della realtà e zone del mondo normalmente lasciate al buio dall'informazione giornalistica, per ragioni politiche, perché vi sono condizionamenti di poteri economici o di natura occulta.
    Rai News 24, ma anche Report e le pochissime trasmissioni d'inchiesta di questo tipo, dimostrano che è possibile realizzare lavori molto impegnativi, sempre accolti molto bene dal pubblico, con costi modesti. Anche qui la fusione tecnologica dei diversi media, in particolare Internet, consente uno straordinario allargamento delle fonti e di utilizzare testimonianze, blog, materiali prodotti direttamente dal basso e dal vivo della realtà, insieme con una diffusione in Rete che apre inevitabilmente il dibattito a livello internazionale.

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